Echtelion tornò al palazzotto del clan a notte fonda,
allegro per i festeggiamenti di fine anno che in quel periodo animavano tutta
Aden.
Salutò l'uscere Daniel ed egli ricambiò il saluto, triste in volto, mentre
apriva il portone all'incantatore. Echtelion gli chiese il perchè di
quell'espressione infelice, ed il servitore, a voce sommessa, gli disse che una volta dentro avrebbe
compreso.
Entrò e salutò la domestica che lo accolse con un inchino, anche lei mesta in
viso. L'elfo la interrogò sul motivo di tale mestizia ed ella lo invitò a
leggere la pergamena che era affissa alla bacheca su una delle pareti della
sala.
Echtelion lesse il messaggio di Demetra e si sentì il sangue ghiacciargli nelle
vene. Non poteva credere ai suoi occhi: la Signora della Luce doveva lasciare
quei luoghi...per sempre...il clan senza di lei si sarebbe sciolto...
Rilesse il messaggio ancora una volta, per assicurarsi di aver compreso bene,
dopodiché, addolorato, andò a sedersi vicino al fuoco.
Guardando fra le fiamme, si tuffò nei ricordi. Rivide il primo incontro con
Demetra: lui, ancora mago inesperto, la vide nella via maestra di Giran, bella
fra le belle, elegante e regale nel portamento. La salutò riverendola, ed ella
contraccambiò col suo fare gentile.
Echtelion la conosceva di fama, ma non
l'aveva mai incontrata.
Emozionato, osò chiederle di essere ammesso nel suo
clan, e lei, dopo averlo scrutato qualche attimo in silenzio, gli sorrise e lo
invitò a seguirla. Lo portò in una piazzetta dove gli altri membri del clan
erano radunati. Avvenute le presentazioni, chiacchierarono insieme per un pò.
Infine Demetra, che si era consultata con Elledan in disparte, chiamò Echtelion
per comunicargli che lo avrebbe accettato. Quanta felicità provò allora... e
quante avventure condivise da quel giorno con i suoi compagni...
...E adesso tutto stava per finire...
Echtelion continuò a guardare le fiamme danzare nel camino, col cuore gonfio di
amarezza.